martedì 18 maggio 2010

Dagospia e Il Giornale

L'articolo :

Cosa c’è dietro alla massiccia campagna stampa (ben quattro articoli da aprile) che il Corriere della Sera ha intrapreso in difesa dello sfratto del Ristorante Bagutta di Milano? Secondo Dagospia il ristorante è strenuamente difeso da via Solferino in quanto sede dell’omonimo premio presieduto dalla firma del Corriere Isabella Bossi Fedrigotti. Non solo: i ristoratori non sono neanche sotto sfratto. Semplicemente è scaduto il contratto di locazione, e per il rinnovo i proprietari hanno chiesto un adeguamento dell’affitto agli attuali prezzi di mercato. Di fronte all’aumento i locatari hanno quindi chiamato in causa la soprintendenza e l’assessore comunale alle Attività produttive, fino a suscitare un’interrogazione parlamentare del Pd rivolta al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. «Scambiare un ristorante per l’Altare della Patria - commenta Dagospia - vale nella misura in cui le condizioni economiche dei proprietari risultassero alla canna del gas. La famiglia Pepori, che gestisce il locale dal 1926, dichiara un attivo di 2,5 milioni di euro».

Commenti :

1) "Il corriere della Sera ha speso ben quattro articoli in difesa del Ristorante Bagutta, denunciandone lo sfratto"
Il Corriere della Sera, ha pubblicato anche un'intervista a Carlo Mazzoni nell'articolo del 4 aprile 2010 e l'articolo del 11 maggio 2010 era dedicato interamente ad un'intervista all' avv. Mortillo , legale della famiglia Orsi - Mazzoni, quindi mi sembra che anche loro abbiano avuto il loro spazio.

2) "in realtà è semplicemente scaduto il contratto d'affitto" si è vero. Peccato però che i signori Orsi - Mazzoni, tramite il loro legale abbiano presentato in data 29 gennaio 2010 una citazione per finita locazione e richiesta di sfratto esecutivo al Tribunale di Milano. (in allegato copia della citazione)
Il termine naturale del contratto era il 31 marzo 2010. (Ben due mesi di anticipo, meno male che non avevano intenzione di sfrattarci.)

3) " e per il rinnovo i proprietari hanno chiesto un'adeguamento dell'affitto".

a) nella sentenza il Giudice precisa "l'inosservanza, da parte del locatore, degli obblighi di comunicazione, ai sensi dell'art. 40 L. 392/78 , ai fini dell'esercizio della prelazione da parte del conduttore " in poche paole non hanno mandato nessuna richiesta di adeguamento dell'affitto.
b) l'unica richiesta o notizia su questo adeguamento l'abbiamo avuta nell'intervista del Corriere da parte dell'avv. Mortillo. Mi piacerebbe vedere la lettera nella quale mi vengano fatte tali richieste. Sempre secondo l'intervista l'adeguamento sarebbe da € 144.000 a € 500.000 ( circa un 300 % di maggiorazione ).

4) " I locatori hanno chiamato in causa la Soprintendenza e l'Assessore alle Attività Produttive" . Probabilmente è nell'animo umano, se uno viene attaccato, si difende.

5) "La famiglia Pepori che gestisce il locale dal 1926, dichiara un attivo di € 2.500.000 "
Mi sembra abbastanza di cattivo gusto da parte dell'avv. Mortillo doversi attaccare a queste cose per cercare di far apparire le cose in maniera distorta.

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