venerdì 21 maggio 2010

Dagospia - Replica

QUERELLE BAGUTTIANE - GIORNI FA ABBIAMO MESSO IN RETE UNA INDISCREZIONE SULLO SFRATTO DEL FAMOSO RISTORANTE MENEGHINO BAGUTTA - MAL CE NE INCOLSE: MAIL A PIOGGIA - PER CHIUDERE LA FACCENDA ED EVITARE UN NOIOSO BATTI-RIBATTI, ECCO DUE LETTERE RISOLUTIVE CON LE RAGIONE DELLE DUE PARTI.... Riceviamo e pubblichiamo:

1 - LETTERA DA TRATTORIA BAGUTTA
Buongiorno, sono Marco Pepori, titolare del Ristorante Bagutta , se fosse possibile vorrei fare alcune precisazioni in merito al vostro articolo. Probabilmente chi vi ha fornito le informazioni si è dimenticato alcuni particolari.

1) "Il Corriere della Sera ha speso ben quattro articoli in difesa del Ristorante Bagutta, denunciandone lo sfratto" Il Corriere della Sera, ha pubblicato anche un'intervista a Carlo Mazzoni nell'articolo del 4 aprile 2010 e l'articolo del 11 maggio 2010 era dedicato interamente ad un'intervista all' avv. Morvillo , legale della famiglia Orsi - Mazzoni, quindi mi sembra che anche loro abbiano avuto il loro spazio.

2) "In realtà è semplicemente scaduto il contratto d'affitto" si è vero. Peccato però che i signori Orsi - Mazzoni, tramite il loro legale abbiano presentato in data 29 gennaio 2010 una citazione per finita locazione e richiesta di sfratto esecutivo al Tribunale di Milano. (in allegato copia della citazione) Il termine naturale del contratto era il 31 marzo 2010. (Ben due mesi di anticipo, meno male che non avevano intenzione di sfrattarci.)

3) "E per il rinnovo i proprietari hanno chiesto un adeguamento dell'affitto". a) nella sentenza il Giudice precisa "l'inosservanza, da parte del locatore, degli obblighi di comunicazione, ai sensi dell'art. 40 L. 392/78 , ai fini dell'esercizio della prelazione da parte del conduttore " in poche parole non hanno mandato nessuna richiesta di adeguamento dell'affitto.

b) L'unica richiesta o notizia su questo adeguamento l'abbiamo avuta nell'intervista del Corriere da parte dell'avv. Mortillo. Mi piacerebbe vedere la lettera nella quale mi vengano fatte tali richieste. Sempre secondo l'intervista l'adeguamento sarebbe da € 144.000 a € 500.000 ( circa un 300 % di maggiorazione ).


4) " I locatori hanno chiamato in causa la Soprintendenza e l'Assessore alle Attività Produttive" . Probabilmente è nell'animo umano, se uno viene attaccato, si difende. 5) "La famiglia Pepori che gestisce il locale dal 1926, dichiara un attivo di € 2.500.000 " Mi sembra abbastanza di cattivo gusto da parte dell'avv. Mortillo doversi attaccare a queste cose per cercare di far apparire le cose in maniera distorta. Fiducioso nella vostra imparzialità, Vi porgo cordiali saluti.
Marco Pepori, Trattoria Bagutta



2 - LETTERA DELL'AVVOCATO PER CONTO DEI PROPRIETARI DEL BAGUTTA

Egregio Dr. D'Agostino,
Il signor Pepori, affittuario con la sua società della Trattoria Bagutta, dimentica di dire che il 3 febbraio 2009 ricevette la raccomandata con cui gli veniva comunicata la disdetta del contratto di locazione del 30 marzo 1998, gli venne poi detto che se era intenzionato ad un nuovo contratto di contattare il legale dei proprietari.

Il silenzio dell'affittuario fu interpretato come un atteggiamento di disinteresse per la proposta di rinnovo e gli venne quindi notificata l'intimazione di finita locazione con ben due mesi d'anticipo rispetto alla scadenza contrattuale. Ancora una volta non vi furono cenni di assenso o di protesta da parte del signor Pepori.

Inoltre il signor Pepori dovrebbe riportare correttamente il provvedimento del Giudice, che non è una sentenza, allorché non statuisce alcuna inosservanza da parte dei locatori, bensì si limita a riportare le varie eccezioni svolte dalle parti.

Infine non è affatto veritiero il fatto che il signor Pepori abbia appreso la notizia dell'aumento del canone di mercato solamente al momento della lettura degli articoli del Corriere: infatti tempo prima della pubblicazione sulla testata, il legale dei proprietari aveva discusso l'argomento insieme con il legale dell'affittuario, il quale sicuramente riferì al suo cliente le richieste in aumento della proprietà. Il signor Pepori era sicuramente al corrente di quale sarebbe stato il nuovo canone, a maggior ragione perché i canoni di mercato sono pubblicati, zona per zona, sul sito dell'Agenzia del Territorio.

Tolto il fatto che l'aumento dei valori di mercato in una zona tanto prestigiosa non può venire imputato ai proprietari degli stabili, è risaputo che negli ultimi dodici anni essi siano triplicati.

Si pensa che vi siano state variazioni di prezzo anche tra una cena al Bagutta nel 1998 ed una al giorno d'oggi: a questo proposito i dati economici della Trattoria Bagutta (un attivo di 2,5 milioni di euro e 23 dipendenti) parlano da soli e non è stato un gesto di "cattivo gusto" la loro divulgazione, poiché anch'essi sono di dominio pubblico, in quanto sono stati tratti dal bilancio al 31.12.2008, depositato presso la CCIAA di Milano. Peraltro assolutamente interessante e risolutivo il valore dell'attivo che figura nel bilancio 1998 (depositato presso la CCIAA di Milano) che ammonta a poco più 872.000 e cioè circa un terzo di quello del 2008.

avv. Nicola A. Morvillo

martedì 18 maggio 2010

Dagospia e Il Giornale

L'articolo :

Cosa c’è dietro alla massiccia campagna stampa (ben quattro articoli da aprile) che il Corriere della Sera ha intrapreso in difesa dello sfratto del Ristorante Bagutta di Milano? Secondo Dagospia il ristorante è strenuamente difeso da via Solferino in quanto sede dell’omonimo premio presieduto dalla firma del Corriere Isabella Bossi Fedrigotti. Non solo: i ristoratori non sono neanche sotto sfratto. Semplicemente è scaduto il contratto di locazione, e per il rinnovo i proprietari hanno chiesto un adeguamento dell’affitto agli attuali prezzi di mercato. Di fronte all’aumento i locatari hanno quindi chiamato in causa la soprintendenza e l’assessore comunale alle Attività produttive, fino a suscitare un’interrogazione parlamentare del Pd rivolta al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. «Scambiare un ristorante per l’Altare della Patria - commenta Dagospia - vale nella misura in cui le condizioni economiche dei proprietari risultassero alla canna del gas. La famiglia Pepori, che gestisce il locale dal 1926, dichiara un attivo di 2,5 milioni di euro».

Commenti :

1) "Il corriere della Sera ha speso ben quattro articoli in difesa del Ristorante Bagutta, denunciandone lo sfratto"
Il Corriere della Sera, ha pubblicato anche un'intervista a Carlo Mazzoni nell'articolo del 4 aprile 2010 e l'articolo del 11 maggio 2010 era dedicato interamente ad un'intervista all' avv. Mortillo , legale della famiglia Orsi - Mazzoni, quindi mi sembra che anche loro abbiano avuto il loro spazio.

2) "in realtà è semplicemente scaduto il contratto d'affitto" si è vero. Peccato però che i signori Orsi - Mazzoni, tramite il loro legale abbiano presentato in data 29 gennaio 2010 una citazione per finita locazione e richiesta di sfratto esecutivo al Tribunale di Milano. (in allegato copia della citazione)
Il termine naturale del contratto era il 31 marzo 2010. (Ben due mesi di anticipo, meno male che non avevano intenzione di sfrattarci.)

3) " e per il rinnovo i proprietari hanno chiesto un'adeguamento dell'affitto".

a) nella sentenza il Giudice precisa "l'inosservanza, da parte del locatore, degli obblighi di comunicazione, ai sensi dell'art. 40 L. 392/78 , ai fini dell'esercizio della prelazione da parte del conduttore " in poche paole non hanno mandato nessuna richiesta di adeguamento dell'affitto.
b) l'unica richiesta o notizia su questo adeguamento l'abbiamo avuta nell'intervista del Corriere da parte dell'avv. Mortillo. Mi piacerebbe vedere la lettera nella quale mi vengano fatte tali richieste. Sempre secondo l'intervista l'adeguamento sarebbe da € 144.000 a € 500.000 ( circa un 300 % di maggiorazione ).

4) " I locatori hanno chiamato in causa la Soprintendenza e l'Assessore alle Attività Produttive" . Probabilmente è nell'animo umano, se uno viene attaccato, si difende.

5) "La famiglia Pepori che gestisce il locale dal 1926, dichiara un attivo di € 2.500.000 "
Mi sembra abbastanza di cattivo gusto da parte dell'avv. Mortillo doversi attaccare a queste cose per cercare di far apparire le cose in maniera distorta.

martedì 11 maggio 2010

L' articolo

11 maggio 2010 – Corriere della Sera – pag. 7 , viene pubblicata un’intervista all’avv. Nicola Morvillo che spiega la posizione della controparte :

«Le famiglie Orsi e Mazzoni non vogliono snaturare quella che è un’istituzione per Milano.
= Come mai sono andati in tribunale per avere lo sfratto esecutivo, se per loro è soltanto una questione di adeguare l'affitto?
Chiedono semplicemente un canone di mercato, nel ’98 un nuovo contratto: a 12 mila euro al mese. ( 12.000 x 12 mesi = € 144.000) Sono passati dodici anni da allora. E per quei 250 metri quadrati di locale e 150 di cantine i proprietari, ora, chiedono «un canone adeguato ai valori di mercato attuali»: «Una cifra intorno ai 500 mila euro annui, visto che in quella zona si parla di quantomeno 1.800 euro al metro per le parti nobili e di 450 per le altre».
= Scusatemi, ma un adeguamento del 300% mi sembra leggermente fuori mercato.
= Ma come mai il negozio/ufficio di fianco al ristorante sempre di loro proprietà viene affittato a 1200/1300 euro al metro ?

Tra l’altro, «quando da parte dei miei assistiti fu inviata la disdetta del contratto, nessuna proposta arrivò dai conduttori. A fine gennaio, venne notificata la licenza per finita locazione e ancora una volta i Pepori non si fecero avanti.
= Normalmente è il padrone di casa che fa una nuova proposta all’inquilino, non il contrario.
= Io e mia moglie, per circa un’ anno , dalla prima lettera di finita locazione abbiamo interpellato il Dott. Mazzoni a proposito del rinnovo dell’affitto, ma per la maggior parte delle volte abbiamo avuto risposte evasive. Alla mia ultima richiesta di un incontro mi è stato risposto testualmente “ i miei cugini vogliono trattare tramite avvocato”.

Di colpo, poi, si presentarono in tribunale avanzando l’avvenuta presentazione di una richiesta di vincolo del locale come bene culturale».
= L’avvocato non si ricorda di essere stato lui a citarci in tribunale per finita locazione , ed ottenere lo sfratto esecutivo. Chiaramente se uno viene chiamato in causa si difende come può.

Obiezione dell’avvocato: «Ma se anche venisse imposto il vincolo di locale storico, di certo non si potrebbero imporre i gestori (i Pepori)».
= Mi sembra però che dopo 85 anni di attività e il lavoro di tre generazioni, un piccolo riconoscimento può essere concesso.

L’avvocato Morvillo conclude: «Il giudice che ha rinviato la decisione sullo sfratto nelle motivazioni invoca la "indiscussa rilevanza culturale" della trattoria e la "evoluzione normativa in corso" quali ragioni atte a giustificare la non concessione dell’ordinanza di rilascio. Ma al momento le norme da applicare sono quelle vigenti e sono chiarissime. Anche per questo chiederemo di anticipare l’udienza».
= Probabilmente l’avvocato si è dimenticato di citare anche un altro pezzo della sentenza, dove di dice “ l’inosservanza, da parte del locatore degli obblighi di comunicazione, ai sensi dell’art. 40 L. 392/78, ai fini dell’esercizio della prelazione da parte del conduttore.

lunedì 10 maggio 2010

La sentenza


7 aprile 2010 - Il Giudice ha rigettato la richiesta di sfratto esecutivo, rimandando tutto al 19 gennaio 2011. Per i prossimi 8 mesi siamo ancora qui.